L'uso terapeutico degli animali è antico come il mondo e ne è testimone il racconto di come già fin dai tempi antichi gli egizi venerassero il Dio Anubi protettore degli uomini di medicina a cui era sacro il cane per passare poi a i Greci fino ai nostri Santi cristiani accompagnati da animali da affezione quali il cane di San Rocco.
E' stata la medicina moderna razionale a far dimenticare e a mettere in disparte il ruolo terapeutico degli animali fino agli anni 90 dove invece si è avuta una rivalutazione degli stessi.
A coniare il termine Pet Therapy fu Boris Levinson uno psichiatra infantile dopo che durante una seduta con un bambino autistico notò che il suo cane, per caso in ambulatorio, sucitò nel bambino interessandolo oltremodo con il suo comportamento giocoso coinvolgente, una prima reazione di voglia di interagire: fu il bambino stesso che al termine della seduta chiese se poteva tornare a giocare con il cane del dottore !
Altri due psichiatri che intravidero una interazione fra uomo e animale ai fini terapeutici furono i dottori Corson, che fecero uno studio sulle interazioni fra pazienti e animali immettendo in un casa di cura ( Il Castle Nursing home di Millesburg nell'Ohio) per anziani, malati di mente e Handicappati cani e gatti di diverse razze assegnati in base alle caratteristiche dei pazienti e il tutto fu monitorato da personale medico e paramedico. Si dimostrò che si aveva un miglioramento dello stato psicofisico dei pazienti, un coinvolgimento in attività fino ad allora sconosciute con una positivizzazione del morale.
Ad litteram Pet Therapy è una sintetica denominazione per indicare un uso Terapeutico degli animali da affezione.
Oggi si sta rivalutando il ruolo degli animali domestici quali induttori di inteventi dolci che si basano soprattutto sul rapporto interpersonale, sull'affetto, e quindi sul rapporto emozionale.
Parlo di animali familiari perché si è gia intravista la possibilità di utilizzare nella pet therapy anche animali non da compagnia ma non parleremo di questo argomento.
La vera ufficializzazione del mondo scientifico della pet therapy è avvenuta nel Settembre 1995 a Ginevra alla Conferenza Internazionale "Animali,salute e qualità della vita" in cui sono stati presentati i cinque punti fondamentali :
-1 Accettare il diritto universale non discriminatorio ad avere un animale domestico …. ….
-2 Incoraggiare la presenza di animali domestici nelle scuole, …. Convincere gli insegnanti e gli educatori dei benefici prodotti da questa presenza..
-3 Assicurare l'accesso regolamentato degli animali da compagnia negli ospedali, case di riposo e case di cura per tutti coloro che, a qualsiasi età, hanno bisogno di questo tipo di contatto.
-4 Riconoscere ufficialmente quali validi quseti principi
Cercando di sgombrare l'argomento da inutili confusioni vale la pena di distinguere subito l'utilizzo del cane in vari settori quali: ausiliari per non vedente, non udenti; per servizi sociali quali la protezione civile o le varie armi dei carabinieri e della polizia di stato e i cani usati per la pettherapy. Sono utilizzi diversi e è ormai assodato che la pet therapy è una branca a se stante.
Ma riprendiamo a parlare di pet therapy addentrandoci in quella che potrebbe essere una semplice suddivisione degli effetti e dei vari utilizzi della stessa.
Sostegno psicologico: Pare che il cane e il gatto in quanto dispensatori di un rapporto interpersonale d'amore gratuito e soprattutto non critico siano induttori di sorrisi e di buonumore. Questo in persone depresse o con stadi di isolamento spinto fino alla bassa considerazione di se stesso potrebbe migliorare i loro stato psicologico. In ungheria è stato fatto uno studio da Pethes a conforto di questa tesi ed è stato dimostrato che i suicidi fra i possessori di animali da compagnia è praticamente assente.
L'unica per così dire controindicazione è un disturbo allergico nei confronti dell'animale stesso da parte del potenziale propietario.
-Effetto catalitico : questo effetto funziona sia con i bambini che con gli anziani. Per assurdo è più facile dimostrarlo e notarlo negli anziani. Nella terza età infatti la presenza costante di un cane obbliga l'instaurarsi di un intenso rapporto interpersonale fra anziano e l'animale. Innazitutto vi è un obbligo all'attività fisica per accudire l'animale che sconfigge la sedentarietà, ritenuta universalmente uno dei maggiori problemi della terza età, inoltre nei ricoveri per anziani tipo case di cura o di riposo la presenza di un animale pet aumenta le possibilità di socializzazione.
Lo stesso buon umore indotto dal contatto fisico con l'animale che pare innalzare il livello di endorfine è altamente benefico.
Effetto cardioprotettivo !: importante effetto studiato da metà degli anni settanta ad oggi è quello di influenza degli animali domestici su ipertensione e problemi cardiovascolari quali l'infarto.
Il rapporto con un animale da compagnia infatti costituito da compagnia e dialogo gestuale o anche solo rapporto semplicistico di affetto ha una peculiarità assolutamente irrealizzabile fra umani: l'assenza di competitività e una sensazione di fedeltà assoluta; questo stato di assolutà tranquillità e sicurezza abbassa la pressione sanguigna.
Anche in questo caso poi, come nel caso analizzato precedentemente l'obbligo della custodia dell'animale e quindi del relativo moto quotidiano favoriscono il recupero funzionale fisico degli infartuati.
Si stabilisce poi un complesso rapporto analizzato profondamente dagli psicologi per cui la solitudine sia nel moto che nella quotidianità aumenta l'ansia; questo non è possibile se esiste la presenza costante di un animale da affezione.
E' però indubbio che la scelta del tipo di cane sia fondamentale dovendo rispettare la quantità di moto e di attenzioni richieste in rapporto allo stato del paziente cardiopatico.
Effetto riequilibratore psicologico: è indubbio che la presenza di animali crei un fulcro di interesse attivo in categorie ad alto rischio di violenza per assoluta mancanza di attività. E' per esempio il caso dei detenuti in case circondariali od ospedali psichiatrici, dove spazi limitati e poca potenzialità di rapporti interpersonali cosidetti facili, potenziano l'aggressività peraltro presente in ogni essere umano.
Con animali adatti all'ambiente allevati ed accuditi per esempio i detenuti possono ristabilire o potenziare legami sociali indeboliti o interrotti.
Ma come funziona realmente la pet therapy ? Si basa su alcuni meccanismi di non sempre facile dimostrazione.
I principali sono :
Meccanismo affettivo-emozionale : in pratica si basa sul rapporto emotivo che si instaura fra un animale che si ama e il propietario e tanto più è forte questo legame tanto maggiori risultano benefici i risultati dello stato d'umore.
Fondamentalmente è l'effetto rilassante l'"emozione" che influisce maggiormente sull'umore del paziente trattato con pet therapy: si ha di conseguenza una diminuzione dello stress con diminuzione della frequenza cardiaca, una diminuzione del tono muscolare, un rallentamento delle onde cerebrali e delle modificazioni neuro ormonali.
Secondo gli studi di Benson si ha con la pet therapy un miglioramento del 75% nei casi di insonnia e del 34% nei casi di sindromi algiche.
Si è anche notato che un miglioramento dell'umore aumenta anche le difese del sistema immunitario, quindi pere esempio si ha una riduzione nelle convalescenze delle malattie infettive.
MECCANISMO DEL GIOCO E DEL MOVIMENTO: sono due meccanismi spesso associati. Il buonumore che induce il rapporto affettivo con un animale influisce sulle difese organiche aumentandole e nel frattempo induce ad un movimento che è fonte di beneficio per la sedentarietà del malato.
MECCANISMO PSICOSOMATICO: è ormai noto in medicina come svariate patologie abbiano dei risvolti psicosomatici, e addirittura come i meccanismi psichici possano influire sul corpo. La compagnia di un cane od altro animale se influisce positivamente sulla psiche è ovvio che si rifletta in maniera più o meno importante poi sul corpo.
Analizzati brevemente i più importanti meccanismi della pet therapy possiamo concludere dichiarando che il valore della stessa è sicuramente indiscusso: certo che come ogni altra terapia non è una panacea bensì va usata a ragion veduta e soprattutto va usata da addetti ai lavori molto preparati.
La compagnia di un animale quindi può essere utilizzato come aiuto alla guarigione e soprattutto al mantenimento della salute.
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